Come non piangenti
“La mia impressione è questa: siamo di fronte a un’autrice vera, diversa dai poeti ‘di moda’, potente nell’espressione, capace di condensare in immagini lancinanti un pensiero di vasta portata, insieme lirico e, si potrebbe quasi dire, epico, poiché sa attraversare la soggettività individuale affilata da un’esperienza terribile (la malattia, un tumore, di cui le poesie dicono parcamente ma chiaramente quel che si può dire, senza pietismi o autocompiacimenti) e aprirsi a uno sguardo sugli altri, sui sofferenti, sui minacciati, sui negati. Ne esce una poesia civile e persino politica nel senso più ampio e più alto del termine; e basta scorrere rapidamente le note conclusive per farsi un’idea chiara di questo aspetto, e dell’ampiezza dello sguardo, che passa da Nairobi alle isole Eolie, dalle Dolomiti ai romeni di Tor di Quinto, letti in controluce con il comunicato nazista circa le Fosse Ardeatine, dai rom ai bambini malati di cancro.
Il titolo riassume molte cose; le parole che lo compongono sono di Paolo di Tarso, e suggeriscono contemporaneamente l’esistenza del dolore e la relativizzazione del dolore; il male che ci accompagna e che dobbiamo credere di poter superare; il realismo, la lucidità, ma insieme una specie di utopia da difendere; e tutto questo con un tono leggermente alto, leggermente solenne, ma di una solennità appena accennata. Poi, leggendo, ci si sorprende di scoprire in questi versi una singolare commistione di realtà concreta, concretissima e nominata senza paura, e di visionarietà.
Non vedo al momento in Italia molti poeti in grado di tenere il passo di Cristina Alziati”.
Fabio Pusterla
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Francesco Faina
Prezzo: 15,00 €
Pagine: 112
EAN: 9788871685991
Data di uscita: 03/11/11

Cristina Alziati è nata nel 1963 e ha studiato filosofia. Vive a Bolzano. Il suo esordio poetico risale al 1992, quando una sua silloge, presentata con grande convinzione da Franco Fortini, esce in un’antologia. Nel 2005 pubblica il suo primo libro, A compimento (Manni), che, nel 2006, si aggiudica il Premio internazionale di poesia Pier Paolo Pasolini e giunge finalista al Premio Viareggio-Opera prima. Nel 2011 Marcos y Marcos dà alle stampe Come non piangenti, Premio Marazza (2012), Premio Pozzale – Luigi Russo (2012) e premio Premio Stephen Dedalus-Pordenonelegge (2013); quest’ultima raccolta ispira Carlo Boccadoro, che compone Quattro liriche su versi di Cristina Alziati per mezzosoprano e pianoforte (Ricordi, 2013).