Corpo stellare
Sa che lo sguardo fa male/se non mente di fronte all’operaio caduto da un’impalcatura, all’ultimo viaggio dei maiali portati al macello, alle implorazioni e ai lamenti lanciati nell’etere o affidati a un messaggio infilato tra le pagine di un libro.
Approda alle pietraie scoscese annusando con occhi di lupo magro il sole dell’alba che disseta i merli, si tuffa negli abissi marini per accogliere l’aereo che precipita e che lento e deciso cala oscillando verso zone sconosciute,/traversa le alghe e i sargassi,/colonie di molluschi, torpedini,/trapassa le correnti, si conficca nei fondali/ di sabbia e di roccia primaria,/giunge all’origine dei pesci progenitori/degli anfibi e dei rettili,/progenitori degli uccelli e degli angeli/e degli uomini smarriti.
Esplode magnifica nello slancio verso l’inaccessibile che ci scorre nel sangue: Sei una cosa/che nessuna parola può dire e che in ogni parola/risuona come l’eco di un lento respiro, sei il mio vento/di foglie e primavere, la voce che chiama/da un posto che non so e riconosco e che è mio./Sei l’ululato di un lupo, la voce del cervo/vivo e ferito a morte. Il mio corpo stellare.
La nuova raccolta di una delle voci più amate della poesia contemporanea affonda nelle sue radici e spicca il volo.
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
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Prezzo: 17,00 €
Pagine: 224
EAN: 9788871685403
Data di uscita: 10/06/10

Nato a Mendrisio nel 1957, Fabio Pusterla si laurea a Pavia con Maria Corti.
La prima raccolta di poesie, Concessione all’inverno, esce da Casagrande, a Bellinzona, nel 1985. Suscita il consenso immediato di critici e poeti. La sua poesia selvatica, luminosa, molto comprensibile, conquista il pubblico. Una poesia che combina tempeste e spiragli. Nature sublimi e catrame. Lampi lirici, ma anche tuoni politici. Moniti, carezze, visioni. Da allora, si succedono Bocksten, Le cose senza storia, Pietra sangue, Folla sommersa, Corpo stellare e Argéman. Nel Nervo di Arnold propone un ampio itinerario tra le pieghe più feconde della letteratura contemporanea. Significativa anche la sua amicizia con Philippe Jaccottet, celebre poeta francese di cui traduce varie opere: Il barbagianni. L’ignorante, Alla luce d’inverno, E, tuttavia. Ha tradotto per Marcos y Marcos anche l’opera di Antoine Emaz, Sulla punta della lingua.
Ha ricevuto il Premio Montale (1986), il Premio Schiller (1986, 2000, 2011), il Premio Dessì (2009); i Premi Prezzolini (1994), Lionello Fiumi (2007) e Achille Marazza (2008) per la traduzione letteraria; il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio svizzero di letteratura (2013), il Premio Napoli (2013) per l’insieme dell’opera, il Premio Internazionale Vittorio Bodini (2015) per Argéman, il Premio Le Ghiande di Cinemambiente (2019) e il Premio Vito Moretti alla carriera (2021).
Fabio Pusterla vive ad Albogasio, sulla frontiera fra Italia e Svizzera, e insegna letteratura italiana al liceo e all’università.
Le sue opere sono state tradotte e pubblicate in molte lingue. Per Marcos y Marcos dirige anche la collana poetica Le Ali.
Alla sua figura e alla sua opera è dedicato lo splendido documentario Libellula gentile di Francesco Ferri.
Marcos y Marcos ha pubblicato le raccolte di poesia Pietra sangue, Bocksten, Folla Sommersa, Il nervo di Arnold, raccolta di saggi sulla poesia contemporanea, Le cose senza storia, Corpo stellare, Argéman e Cenere, o terra.