Disastri
Facile a dirsi, ma difficile a farsi. Per conto mio, è
un’espressione priva di senso. Effettivamente, non si può esortare
all’impossibile.
Dico questo con piena convinzione, perché ho sperimentato la
cosa su me stesso. Ho provato a cogliere l’attimo, ma non l’ho preso, mi sono solo rotto l’orologio.
Adesso so che non è possibile.”
O si prendono a colpi di cetrioli. O muoiono di insonnia per paura dei topi. Gente che va a dormire credente e si sveglia atea e, grazie a una semplice operazione aritmetica, scopre
quanto pesa la fede. Personaggi strampalati, parlatori infaticabili, logici illogici, narratori memorabili, voci che, messe insieme, creano un coro acuto e paradossale.
Racconti, frammenti, lampi: si piange dal ridere, si sospira, si vola. Una delle opere più originali e profetiche della narrativa russa del secolo scorso. Illuminata dalla cura e dalla traduzione partecipe e appassionata di Paolo Nori.
Genere: Narrativa
Curatore:
Traduttore: Paolo Nori
Illustratore: Lorenzo Lanzi
Prezzo: 16,00 €
Pagine: 208
EAN: 9788871685564
Data di uscita: 21/01/11

Si chiama Daniil Ivanoviˇcč Juvaˇcev, si fa chiamare Daniil Charms. Alla fine del 1933 scrive: “Ho studiato a lungo le donne e ora posso dire di conoscerle alla perfezione”. Qualche anno più tardi scrive: “Io stimo solamente le giovani donne sane e formose. Per gli altri rappresentanti dell’umanità nutro diffidenza”. Il venticinque giugno del ’33 scrive: “Oggi ho mangiato una mousse inglese alla vaniglia e ne sono rimasto contento”. Raccontano che all’inizio degli anni Quaranta esca di casa dicendo “Vado a comprare le sigarette”, e nessuno lo vede più. Arrestato negli anni Trenta con l’accusa di fare arte antisovietica, a partire dagli anni Ottanta diventa uno degli scrittori russi più letti e più pubblicati. La sua fama, che deriva dagli scritti raccolti in questa antologia, si deve principalmente a un amico, il filosofo Jakov Druskin, che dopo la sua scomparsa salva dalle macerie della sua casa bombardata la valigia nella quale Charms conservava i suoi manoscritti, tra i quali questo frammento: “Io non penso di essere molto intelligente, però anche così devo dire che sono il più intelligente di tutti”.