Poeta di lungo corso e minime apparizioni pubbliche (piccole plaquettes, raffinati libri d’arte ormai introvabili), nomade e schivo, caro a Roberto Roversi e Giampiero Neri, Franco Facchini giunge qui al suo primo libro di ampio respiro: non un’antologia ma una pista scavata attraverso il suo vastissimo deposito di inediti, che ruotano tutti attorno al rapporto tra vista e pensiero, percezione e dubbio, in una ricerca quasi mistica di verità sempre vicina e sfuggente, intuita e negata. Poesia difficile da definire, originata da vorticose e onnivore letture, ora letterarie ora filosofiche, e da un atteggiamento meditativo e contemplativo, poesia solitaria e senza modelli riconoscibili, La parvenza del vero propone sin dal titolo un bilico e una scommessa. ‘Parvenza’: che vorrà dire insieme maschera, inganno, sembianza; ma anche, come nel sonetto dantesco, piena manifestazione di sé; ‘del vero’, sintagma che subito richiama l’amato Leopardi, ma con un’aggiunta di luce, se non proprio di speranza. Il vero, questo vero che si cela dietro l’apparire e che da lì irradia sembra promettere, non solo minacciare: un’adesione forse possibile, una pienezza inusuale accanto alla coscienza del vuoto e del gorgo. Un’alleanza quasi impossibile, tra parola e cosa, nel miracolo della sua apparenza. Nessun orfismo o deriva irrazionale; solo la lucidità dello sguardo, il nitore dell’espressione, il rifiuto di ogni facile certezza. E lo snodo della comprensione come unica bussola, per il viaggio dove non c’è niente.
Collana: Le Ali
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Luca Mengoni
Prezzo: 20,00 €
Pagine: 248
EAN: 9788871689746
Data di uscita: 04/06/20

Sono nato a Bologna il 30 novembre 1951. Nel 1992 mi sono trasferito a Trieste, dove ho abitato fino al 2003, quando ho preso la via di Zurigo, dove ho risieduto fino al 2016. Da allora abito a Bellinzona. Ho pubblicato, oltre a diversi libri di filastrocche e opuscoli con artisti, i seguenti libri di poesie: “In modo che niente”, 1988; “L’attigua estremità del mondo”, 1988; “Nei cieli di niente”, 1999; “Nella voce che mente”, 2001; “Disperata e senza luogo”, con un’acquaforte di Mimmo Paladino, 2012. Nel 1983 un mio radiodramma, “Regolamento di conti”, è stato trasmesso da Rai Radio 2. Nel 2016 ho curato l’edizione del libro di Giampiero Neri “Persone”. Quasi tutti i miei scritti giacciono in un angolo, fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, in attesa di essere pubblicati o consegnati a un futuro di oscurità. E in tutti questi anni ho voluto vivere nella distanza. Ho vissuto esiliato nelle notti, protetto da quei silenzi, da quelle precarie oscurità. Ho seguito una strada senza inizio né fine. Ho perseguito il fallimento, considerandolo come unica possibile salvezza. Ho voluto non esserci. Ma l’amicizia e il mare mi hanno tenuto dentro questa fragile presenza. E persino distanza, fallimento, salvezza lasciavano il loro senso altrove, in un territorio sconsolato