Poesie scelte (1953 – 2010)
Dall’introduzione di Massimo Raffaeli.
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Luca Mengoni
Prezzo: 20,00 €
Pagine: 320
EAN: 9788871688466
Data di uscita: 30/01/19

Nato a Fermo nel 1930, al tempo della dominazione fascista e in un ghetto di sottoproletari, alunno indocile che non andrà oltre la quinta elementare, monello sbandato, comunista con evidenti venature anarchiche, poi ragazzo di mille mestieri, infine nel ’57 migrante a Oslo dove per quarant’anni lavorerà alla catena di montaggio di una fabbrica metallurgica: tale è il suo cursus honorum, dove il tempo della poesia è un residuo sottratto con tenacia al tempo dell’asservimento ed è il solo privilegio concessogli da quello che chiama, alternando sarcasmo e ironia, il paradiso socialdemocratico. Per lui, chiedersi come un uomo diventi un uomo equivale a chiedersi come e perché un uomo diventi un poeta. E infatti Luigi Di Ruscio non è stato né un poeta operaio né un operaio poeta ma, più semplicemente, qualcuno che ha saputo tradurre con i mezzi della poesia la condizione operaia nella condizione umana tout court. Per decenni rimasta in uno stato di marginalità geografica e di semiclandestinità editoriale (a parte il consenso di alcuni mallevadori d’eccezione, quali Franco Fortini, Salvatore Quasimodo, Giancarlo Majorino, Antonio Porta) la poesia di Luigi Di Ruscio è emersa all’improvviso come un iceberg al passaggio del millennio e dunque nel contesto di una grave crisi sistemica, innanzitutto economicopolitica, che ne ha svelata finalmente l’essenzialità.
Massimo Raffaeli
Foto di Ennio Brilli.