Quando l’automobile uccise la cavalleria
Federigo Caprilli è il cavaliere volante.
Bello, imprudente, sensuale: fa girare la testa alle principesse. Con il sorriso sulle labbra cavalca leggero, libera la potenza del cavallo, lo guida con una carezza sul collo. E salta più in alto di chiunque altro prima.
Emanuele Cacherano di Bricherasio è il conte rosso: ama il bello nell’arte, nella musica, nei motori.
Sogna un progresso tecnologico che sfami il popolo, un’industria alleata delle classi lavoratrici. Finanzia una piccola fabbrica di automobili, ne sogna una più grande. E i suoi sogni sembrano realizzarsi l’11 luglio 1899, quando insieme ad altre menti e capitali fonda la Fiat nel suo palazzo torinese.
Caprilli e Bricherasio sono amici per la pelle.
Si confidano progetti e segreti.
Come quando Caprilli diventa maestro e campione internazionale, ma tardano ad arrivare i riconoscimenti che merita.
Come quando Giovanni Agnelli assume il predominio in Fiat e Bricherasio si sente messo da parte, nutre strani timori.
Poi Bricherasio muore all’improvviso, in circostanze oscure, mentre è ospite del duca di Genova nel castello di Agliè.
Ha solo trentacinque anni.
La sorella Sofia, disperata, si appoggia all’amico Caprilli, gli affida le carte del fratello.
E tre anni dopo anche Caprilli muore all’improvviso, cadendo da cavallo per le vie di Torino, una sera d’inverno all’imbrunire.
Ha solo trentanove anni.
Erano giovani, guardavano lontano: Federigo Caprilli, il cavaliere volante; Emanuele di Bricherasio, il conte rosso.
Il mistero delle loro morti non è mai stato svelato.
Genere: Narrativa
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Lorenzo Lanzi
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 496
EAN: 9788871685977
Data di uscita: 10/11/11

Giorgio Caponetti è nato a Torino nel 1945. Dopo una brillante carriera di pubblicitario, si trasferisce nel Monferrato e poi in Maremma per diventare allevatore e addestratore di cavalli, istruttore d’equitazione, regista e conduttore di spettacoli e documentari equestri. Da molti anni vive con la famiglia in una verdissima tenuta a Tuscania, con tanto di necropoli etrusca, e insegna ippologia all’università. Il suo primo romanzo, Quando l’automobile uccise la cavalleria, giunto ormai alla settima ristampa, racconta la storia segreta della nascita della Fiat; Due belle sfere di vetro ambrato inaugura la serie di avventure di Alvise Pàvari dal Canal, esperto di cavalli e grande viaggiatore, pericolosamente sensibile alle donne e al mistero. Il secondo romanzo della serie, Venivano da lontano, ci riporta all’epoca degli etruschi e si svolge a Tuscania. Con La carta della regina, Alvise lascia Venezia per immergersi in un’avventura siciliana. La disfida è ambientato in terra di Puglia tra i giorni nostri e cinquecento anni fa.