Quarantanove poesie e altri disturbi
Precipitano ripide le sponde
sotto la superficie tersa
del lago dell’Accesa.
Prima del lago la leggenda
narra di un’aia, qui, di contadini
forzati a mietere a Sant’Anna
alla festa del grano, e allora
si apriva un baratro infuocato
che tra le fiamme sprofondava
i buoi, i carri, i mietitori, l’aia.
Diluvia, poi, nella leggenda
e l’alluvione colma il baratro
e resta questo lago.
Perché affili lo sguardo
attraverso il nitore dell’acqua?
Cosa cerchi sul fondo?
Lo sai, la leggenda è menzogna.
Nulla più di uno specchio è quest’acqua.
Immota, fra le sponde
contiene soltanto, rispecchiato, il cielo.
Toccano ringhiere di cenere, le piante sotto la corteccia.
Provano intimità universali tra chiazze d’ossido, nuvole e terra; raccontano la ruggine dei rovi, deserto che non c’era.
Attraversano grandi stanze semivuote, una piccola folla in cucina.
Salgono le scale in silenzio, scampate al naufragio; viaggiano sui tetti dei treni. “Non temono le spine”.
A undici anni di distanza dal libro precedente, Come non piangenti, torna una tra le voci più potenti e spiazzanti della poesia contemporanea
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Luca Mengoni
Prezzo: 18,00€
Pagine: 96
EAN: 9788892941175
Data di uscita: 22/02/23

Cristina Alziati è nata nel 1963 e ha studiato filosofia. Vive a Bolzano. Il suo esordio poetico risale al 1992, quando una sua silloge, presentata con grande convinzione da Franco Fortini, esce in un’antologia. Nel 2005 pubblica il suo primo libro, A compimento (Manni), che, nel 2006, si aggiudica il Premio internazionale di poesia Pier Paolo Pasolini e giunge finalista al Premio Viareggio-Opera prima. Nel 2011 Marcos y Marcos dà alle stampe Come non piangenti, Premio Marazza (2012), Premio Pozzale – Luigi Russo (2012) e premio Premio Stephen Dedalus-Pordenonelegge (2013); quest’ultima raccolta ispira Carlo Boccadoro, che compone Quattro liriche su versi di Cristina Alziati per mezzosoprano e pianoforte (Ricordi, 2013).