“Il segno meno ha qualche cosa di sornione perché è dimesso, quasi zoppica e tartaglia. Eppure taglia. Eppure taglia. Eppure taglia”
La Residenza fittizia di Alessandro Niero è un altro nome per dire viaggio, passaggio, transito (e Note di transito sarà appunto una sezione di questo libro): oltre la linea d’ombra dell’età e del mondo contemporaneo, oltre lo sguardo fermo che smaschera l’ipocrisia del reale, oltre la fatica dell’essere. Perché, suggerisce Brodskij, “la metafisica è sempre terra terra” anche se (così un verso di Niero), “la prospettiva è ormai quella che è” e il sogno può essere quasi soltanto “cavare un caldo limpido / anche da un verminaio, / anche da quella merda”. Eppure, lungo “il sentiero che adesso si aguzza”: il transito è verso un orizzonte, verso una chiarezza improvvisa, che apparirà quasi inattesa nella presenza lancinante di una figlia, “alba che del buio fende il limo”, in una terra ritrovata “che non scende a compromessi”, nel candore definitivo della neve, in cui si compie l’ultima tappa del viaggio, l’ultimo abbandono dell’io. E il transito non è soltanto tema, bensì anche e soprattutto densità della parola, forma della parola e del ritmo, che aspirano a liberarsi, a purificarsi dalle scorie, a farsi “semplice dizione, fumo dissolto, dicibile detto”: ambizione alta, verso cui Alessandro Niero prova a dirigersi, senza cedere alle scorciatoie, nella coscienza di doversi sobbarcare tutta la pesantezza del mondo e della vita, ma senza dimenticare la speranza di potersene affrancare, nell’estrema giravolta del linguaggio niveo che sigilla il libro: “sono pericolo e suolo”.
Fabio Pusterla
Collana: Le Ali
Genere: Poesia
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Luca Mengoni
Prezzo: 20,00 €
Pagine: 128
EAN: 9788871688602
Data di uscita: 03/07/19

Alessandro Niero (San Bonifacio, Verona 1968) insegna letteratura russa presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere Moderne dell’Università di Bologna. Ha esordito con la plaquette Tendente a 1 (Colpo di Fulmine Edizioni, 1996, presentazione di Milo De Angelis), poi confluita, assieme ad altre sillogi, nel volume Il cuoio della voce (Voland, 2004). A seguire: A.B.C. Chievo (Passigli, 2013), Poesie e traduzioni del signor Czarny (L’Obliquo, 2013), Versioni di me medesimo (Transeuropa, 2014). Sue poesie sono apparse su «In forma di parole» (2008), «Poesia» (2012), «Atelierpoesia» (2016) e «Nuovi Argomenti» (2018).
Della sua attività di traduttore di poesia e prosa russe (per la quale ha ricevuto premi nazionali e internazionali), si segnalano: S. Stratanovskij, Buio diurno (Einaudi, 2009), I. Turgenev, Diario di un uomo superfluo (Voland, 2011), B. Sluckij, «Il sesto cielo» e altre poesie (Passigli, 2013), D. Prigov, Oltre la poesia (Marsilio, 2014), E. Zamjatin, Noi (Mondadori, 2018). È inoltre autore dei volumi L’arte del possibile. Iosif Brodskij poeta-traduttore di Quasimodo, Bassani, Govoni, Fortini, De Libero e Saba (Cafoscarina, 2008) e Tradurre poesia russa. Analisi e autoanalisi (Quodlibet, in uscita nel 2019). Cura la serie «Russia Poetica» per Passigli.