“Per certi viaggi non si parte mai quando si parte. Si parte prima. A volte molto prima. Sono bastate poche parole: ‘Suo figlio probabilmente è autistico’.”
Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre. Se ti abbraccio non aver paura è la storia di un’avventura grandiosa, difficile, imprevedibile. Come Andrea. Una storia vera. Da questo romanzo Gabriele Salvatores ha tratto il suo ultimo film. LA STORIA DI FRANCO E ANDREA Un mattino senza scuola, Fulvio Ervas guarda scorrere il mondo dal tavolino di un bar. “Ehi, tu scrittore” lo apostrofa un tipo con occhi da Richard Gere “ho una storia per te. Sei uno scrittore, vero? Mi han detto che sei uno scrittore, e di quelli bravi”. “Sì” risponde Fulvio incerto “scrivo storie di fantasia”. “Allora ascoltami” dice l’uomo, che nel frattempo ha detto di chiamarsi Franco e ha ordinato uno spritz, “perché la storia che voglio raccontarti ha la forza della vita vera e la bellezza di un sogno”. Comincia così un dialogo durato un anno intero, sotto la pergola dell’uva fragola, sul divano di casa Ervas. Franco racconta di Andrea, della loro avventura attraverso le Americhe. Fulvio è incantato dalla sua energia, dal coraggio di quel padre che ama disperatamente suo figlio e vuole regalargli a ogni costo tutta la vita che può, tutta la bellezza che può: in barba a quell’autismo maledetto. Un giorno anche Andrea entra in giardino, con i suoi delicati saltelli sulle punte, con la sua smania di abbracciarti, di toccarti la pancia, di dirti ‘bella’, ‘bello’. E la sua mano percepisce in un istante come stai veramente. La mente di Fulvio parte, elabora immagini, corre con quell’Harley Davidson su strade a perdita d’occhio. Segue la danza di Andrea, che sembra sempre sul punto di spiccare il volo. Trasforma il racconto di Franco in un romanzo che affonda nel cuore e fa decollare le emozioni. “Io e Andrea attraverseremo tutte le Americhe possibili e immaginabili: due o tre, quelle che incontreremo. Ce ne andremo a zonzo, come esploratori.” Il nuovo romanzo di Fulvio Ervas affronta un tema di grande impatto: la vita con un figlio ‘diverso’. Lo fa con slancio e umorismo. “Credo che il viaggio che vorrei fare con Andrea sia una sfida nella sfida, siamo in movimento, non aspettiamo che la vita ci scarichi a una fermata.” Narrando l’avventura di Franco e Andrea tra deserti, foreste e città, Se ti abbraccio non aver paura parla di alchimie amorose, trappole nascoste dietro uno sguardo, sogni degni di una vita intera. Della forza dirompente dell’abbraccio di Andrea.
“Su una Harley Davidson, col figlio attaccato a un elastico virtuale, ha attraversato l’America coast to coast. Poi in auto giù in Messico, Colombia, Brasile. Tre incredibili mesi che meritavano di essere raccontati” Brunella Schisa, Il Venerdì di Repubblica, Aprile 2012
“Tutti, alla fine, abbiamo bisogno di istruzioni per non aver paura, per amare, per camminare diritto, per non perderci nel mercato di un paese e nelle rotte dei grandi viaggi della vita” Concita De Gregorio, La Repubblica, Aprile 2012
“Ci sono romanzi che non sono soltanto romanzi, ma innesti di esistenze altre nella propria” Fabio Geda, TuttoLibri, Maggio 2012
“La storia che Franco ha raccontato a Ervas è talmente forte, drammatica ma anche gioiosa e sorprendente che non avevo dubbi sul successo del libro” Daria Bignardi, Vanity Fair, Giugno 2012
“Un entusiasmo per la vita che è ignoto alla maggior parte dei suoi coetanei adolescenti. Forse perché solo a lui, un autistico, è stato dato di capire una verità tanto elementare: la vita è bella” Stefano Lorenzetto, Panorama, Marzo 2012
Collana: Gli Alianti
Genere: Narrativa
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Lorenzo Lanzi
Prezzo: 18,00 €
Pagine: 320
EAN: 9788871686141
Data di uscita: 12/04/12

Fulvio Ervas è nato nell’entroterra veneziano qualche decina d’anni fa. Ha insegnato per molti anni scienze naturali, scrivendo, nel tempo libero, diciassette romanzi. Nove hanno come protagonista l’ispettore Stucky, mezzo persiano e mezzo veneziano (Commesse di Treviso, Pinguini arrosto, Buffalo Bill a Venezia, Finché c’è prosecco c’è speranza, L’amore è idrosolubile, Si fa presto a dire Adriatico, Pericolo giallo, C’era il mare e La giustizia non è una pallottola). Finché c’è prosecco c’è speranza è diventato anche un grande film, con la regia di Antonio Padovan, e Giuseppe Battiston nei panni dell’ispettore Stucky. La lotteria è un thriller ambientato tra isole e balene, Succulente ruota intorno a un omicidio all’orto botanico di Lisbona; Follia docente, invece, trae spunto dalla sua lunga esperienza di insegnante. Tu non tacere tocca il tema delicato dell’errore medico e Nonnitudine narra una bella avventura della vita. Il Convegno dei ragazzi che salvano il mondo è il primo romanzo dedicato ai lettori più giovani. Piccolo libro di entomologia fantastica (Bompiani, 2021) evoca creature piccolissime. Se ti abbraccio non aver paura ha dominato a lungo le classifiche dei libri più venduti, ed è stato tradotto in nove lingue. Gabriele Salvatores ne ha tratto un film: Tutto il mio folle amore, con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e Giulio Pranno.