Solo una canzone
Non ne può delle recensioni crudeli su Google, del mal di piedi, di essere libero solo di martedì.
Comincia a essere stufo anche dell’Ave, la moglie paleontologa che sa sempre tutto, e quando parla sembra un fiume in piena.
A lui basterebbe riuscire a scrivere una canzone, solo una; trovare il ritornello per quella che ha già in testa, che intona nel ristorante di notte, o sull’acqua, tra le gole dei monti, sognando un pubblico che non c’è. E non è per una folla che lui vorrebbe cantare; è destinata ad Agnese, la sua canzone. Se riuscisse a farle venire le carni cappone, potrebbe smettere di vestirsi sempre di nero, potrebbe fare quel che non ha mai fatto, non lo fermerebbe più nessuno.
Filippo La Porta, presentazione al Premio Strega 2022
“Ballata gioiosamente straziante come un blues e microromanzo di formazione”.
Filippo La Porta, Robinson – La Repubblica
“Un romanzo picaresco da fermo, di una comicità a tratti scatenata e contagiosa per il lettore, e di una malinconia che si deposita sul fondo appena chiuso il libro”.
Andrea Bajani, TuttoLibri – La Stampa
“Erano anni (quanti?) che non scoppiavo rumorosamente a ridere leggendo un libro…”
Andrea Bajani
“Formidabile, spassoso. Una miniera di monologhi per un attore da fare in teatro”.
Bruno Gambarotta
Genere: Narrativa
Curatore:
Traduttore:
Illustratore: Vendi Vernić
Prezzo: 18,00€
Pagine: 240
EAN: 9788892940406
Data di uscita: 06/10/21

Roberto Livi nasce a Pesaro nel 1967. Frequenta le scuole elementari dall’età di sei anni, ma, a causa di un disturbo da deficit di attenzione e dislessia, impara a leggere le prime parole soltanto all’età di sette anni. Terminate con fatica le scuole dell’obbligo, entra come apprendista in una falegnameria dove, tra una lavorazione e l’altra, ha l’occasione di suonare qualche nota su una fisarmonica di proprietà del falegname capo. Durante una di queste sue improvvisazioni, viene notato da un anziano maestro di musica il quale, certo di trovarsi di fronte un genio della tastiera, lo convince a lasciare il lavoro per intraprendere lo studio della musica. Dopo quattro anni di studi sotto la guida del maestro (piano, fisarmonica, organo, armonia e contrappunto), il maestro stesso ammetterà d’essersi sbagliato. Dal 1997 riprende il lavoro di falegname dedicandosi alla costruzione di strumenti musicali.