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Si fa presto a dire podcast
Il successo crescente di un nuovo strumento narrativo
Le origini
Il termine podcast nasce dalla combinazione fra ‘iPod’, ma anche ‘POD’, ossia Portable-On-Demand – e ‘broadcast’, e risale all’incirca al 2004. Il primo a dare spazio a qualcosa di simile a un podcast fu Dave Winer: rese disponibili contenuti audio scaricabili e ascoltabili grazie al sistema degli RSS, il primo fra gli aggregatori di notizie che scorrevano sui desktop di quegli anni. Winer era un celebre programmatore e innovatore del World Wide Web, le cui acque venivano solcate con grande successo da un altro personaggio poliedrico e un po’ piratesco, Adam Curry.
Altri contenuti speciali
Contenuti extra, una miniera d’oro
Librai ed editori, oltre ad essere commercianti e produttori, sono promotori culturali e quando si adoperano per vendere un libro stanno promuovendo non solo un oggetto o un bene di consumo, ma anche un’esperienza che sconfina oltre i limiti del tempo di utilizzo. I contenuti sono alla base del successo: per questo è necessario farli venir fuori dalle pagine ancora prima della lettura, per incuriosire i clienti, dare solidità al prodotto, ma soprattutto, renderlo riconoscibile.
Perché pubblicare video?
Oggi video ben fatti “rendono” più di qualsiasi altro strumento; sono più visti, per più tempo, trasmettono maggiore qualità. Grazie al piccolo studio che abbiamo chiesto a Federica Guzzon – che ringraziamo – è facilissiamo capire come mai sia così importante pubblicare video oggi, soprattutto sui social networks.
La Babele dietro l’angolo
Per chi ama le riflessioni sui testi, invece, qua sotto trovate un intervento di Delfina Vezzoli dedicato all’arte della traduzione, intitolato “La Babele dietro l’angolo”.
Delfina è scomparsa ormai da un po’ di tempo; ma la sua impronta e la sua simpatia sono ancora con noi.