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Oltre le pagine dei…

Racconti di Jack Ritchie

CONTENUTI SPECIALI

A TUTTO RITCHIE!

Curiosità, aneddoti e buone visioni!

I contenuti speciali delle raccolte È ricca, la sposo e l’ammazzo

e Il grande giorno

È RICCA, LA SPOSO E L’AMMAZZO

Un’idea geniale

“Eravamo sposati da tre mesi e io cominciavo a pensare che fosse ora di liberarmi di mia moglie”.

Un uomo sperpera tutti i suoi soldi. Senza più un quattrino e nessuna voglia di lavorare, pensa bene di risolvere la situazione in questo modo: sposare una donna ricca e ingenua, e poi farla fuori.
Questa è l’idea da cui parte Jack Ritchie, talmente geniale da fare la fortuna anche del film di Elaine May, interpretato magistralmente da Walter Matthau.

Se avete visto il film del 1971 starete già sorridendo pensando a Henry ed Henrietta, interpretati da Walter Matthau ed Elaine May. Ma sveliamo alcuni retroscena dell’iconica commedia. Quando Elaine May si è presenta alle porte della Paramount production vuole in realtà solo vendere la sceneggiatura del film. La casa di produzione accetta per una cifra decisamente inferiore a quella da lei richiesta, chiedendole in più non solo di dirigere il film ma anche di recitare la parte della coprotagonista. È così che diventa una delle prime donne a sceneggiare, scrivere e contemporaneamente interpretare un film.
 Il ruolo, da lei pensato come secondario nel film, le varrà addirittura una candidatura al Golden Globe come migliore attrice protagonista.

Chi ha letto il racconto e visto il film, ha per caso notato che nella versione cinematografica manca qualcosa? Se non ci avete fatto caso, mancano ben due morti.
La pellicola, infatti arriva nelle sale orfana di ottanta minuti di girato, mandando Elaine May su tutte le furie, tanto rivolgersi al giudice. Nonostante, per contratto, le decisioni di montaggio spettino a lei, i due omicidi presenti nel racconto di Jack Ritchie vengono eliminati, e con loro la volontà di sfidare gli spettatori di fronte a un personaggio ben più complesso e cinico di quello visto sugli schermi.

Ricordate quanto ci mette Henrietta ad accettare di sposare Henry? Davvero pochi secondi, giusto il tempo di prendere fiato.
Elaine May che l’ha interpretata, invece dopo tre matrimoni difficili, rifiuta di sposare il compagno Stanley Donen (il regista di Sette spose per sette fratelli) per ben centosettantadue volte.
Avrebbe detto il fatidico sì alla centosettantatreesima?
Non lo sapremo mai, perché alla fine lui morì.

Fun fact: Pare che anche Walter Matthau non fosse estraneo allo sperperare soldi.
Che amasse il gioco. E che un bel giorno abbia provato a tirare le somme di quanto aveva perso: arrivato a 5 milioni, ha smesso di contare.
Sia vero o no, per fortuna non ha mai pensato di fare come il suo famoso personaggio.

IL RE DEL RACCONTO BREVE

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Lo scrittore di gialli Lawrence Block racconta che in ogni numero dell’“Alfred Hitchcock Mystery Magazine”, controllava per prima cosa se c’era un racconto di Jack Ritchie. E lo trovava sempre.
Eh già perché Hitchcock amava le storie di Ritchie. Ne ha pubblicato ben 123 nella sua rivista. Fan delle sue storie, del suo cinismo, della capacità di prendere in giro i lettori, le ha anche trasformate in diversi corti per la sua famosa serie Alfred Hitchock presenta.
Del resto anche Marcos y Marcos ha conosciuto Jack Ritchie grazie a Hitchcock, precisamente leggendo una delle sue antologie mistery. “I migliori erano sempre i suoi!” ricordano gli editori.

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NON DIVENNE UN SARTO,

MA TAGLIAVA DA MAESTRO

Nacque lo stesso giorno di Victor Hugo, ma fosse stato per lui, I Miserabili sarebbe diventato un pamphlet.
L’arte della brevità di Ritchie ha conquistato tanti celebri lettori, tra cui anche il prolifico scrittore di gialli Donald E. Westlake che firmò una bellissima prefazione alla prima raccolta di Jack Ritchie “A new leaf and other stories” definendolo un “miniaturista in un epoca di cose gigantesche”.

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UN RACCONTO DI POCHE PAROLE

Volete sapere quanto è lungo il racconto più breve di Jack Ritchie?
Esattamente due righe. Eccolo qui:

“Quando tutto era finito, rimasero sulla terra solo due persone. Dopo venti anni, l’uomo più vecchio morì”.

Pensate che in un’intervista riuscì a dire che rileggendolo l’avrebbe tagliato ancora un pochino.

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Se siete amanti del mistery conoscerete ELLERY QUEEN MYSTERY MAGAZINE, storica rivista – attiva ancora oggi – dedicata alla letteratura gialla.
Qui nel 1981 esce per la prima volta
 “L’assenza di Emily” , il racconto vincitore del prestigioso premio Edgar Allan Poe. Le sue storie furono pubblicate in tantissimi numeri, nell’immagine che abbiamo scelto lo vedete immortalato in copertina.

RITCHIE IL BREVE, O IL CORTO?

I racconti brevi e perfetti di Ritchie, dove nessuna parola è mai sprecata e il meccanismo narrativo funziona come un orologio, hanno fatto la felicità di tanti registi. Qui vi suggeriamo alcuni corti tratti dai suoi racconti.

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SHATTERPROOF/INFRANGIBILITÀ

Due uomini in una stanza, due bicchieri pieni e un omicidio da commettere.
L’ambientazione di “Infrangibilità” è servita. Il fulminante racconto che chiude È ricca, la sposo e l’ammazzo è diventato più volte un corto.
Il primo andò in onda il 10 maggio 1981 nella serie di Roald Dahl “Il Brivido dell’imprevisto” e possiamo scommettere che vi terrà incollati allo schermo per tutti i suoi 25 min. Riconoscete uno dei due attori? È Eli Wallach con lo sguardo indimenticabile del Brutto di “Il buono, il brutto e il cattivo”.

Editorial use only
Mandatory Credit: Photo by ITV/Shutterstock (812546ih)
'Tales of the Unexpected' - 'The Absence of Emily' - Susan Tracy, Frances Tomelty and Anthony Valentine
ITV archive

THE ABSENCE OF EMILY

Uno dei racconti più importanti di Jack Ritchie è “L’assenza di Emily”, incluso nella raccolta Il grande giorno.
 Oltre a vincere un prestigioso premio è diventato un corto per la già citata serie di Dahl “Il Brivido dell’imprevisto” (Stagione 5 ep. 14).
Più recentemente ha ispirato anche Gillian Truster, il regista di “Orphan Black”. Ma qui vi suggeriamo la visione del primo corto realizzato.

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BEST DRIVER IN THE COUNTY

Altro racconto, altro corto. “Il miglior guidatore della contea” – È ricca, la sposo e l’ammazzo – come tanti racconti di Ritchie ha un magistrale colpo di scena.
Inizia con le due fuggitive, Vivian e Jane, che puntano una pistola addosso a Joe sorprendendolo nel prato di fronte a casa. Chi sono e perché sono armate lo spiegano presto, ma occhio alla cassetta delle lettere. Il colpo di scena inizia lì. La produzione è di Whiskey Tango, la regia di Marcus McCollum e ha vinto il premio Best Narrative Short al Boston International Film Festival. Buona visione!

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WHAT’S FRIGHTENED YOU, FRED?

Abbiamo già detto che anche Hitchcock ha scelto dei racconti di Jack Ritchie per la sua serie tv. Ne abbiamo uno in particolare da consigliarvi!
In breve, di cosa parla? Fred Riordan, rilasciato sulla parola, ci mette 48 ore a tornare in galera. Direttore e medico della prigione sono convinti che qualcosa nel mondo esterno spaventi Fred, così tanto da preferire le sbarre.
Avranno ragione? Per scoprirlo, guardate questa puntata andata in onda nel 1962.

JACK RITCHIE, PROPRIO LUI

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JOHN, PARDON JACK

Jack Ritchie, non era Jack. Nasceva John George Reitci nel febbraio del 1922 e fu John finché un giorno, a quanto dichiarò, non si rese conto che di cinque amici, quattro si chiamavano come lui e il quinto faceva John di secondo nome. A quel punto scelse come pseudonimo Jack Ritchie.

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GIALLI MAI

“Un tempo ero una specie di Edmund Munson snob riguardo ai gialli, ma peggio. Non ne avevo mai letto uno in tutta la mia vita”. Ritchie racconta che dopo aver fatto fuori tutti i suoi centosessanta libri, se ne stava lì disperato, consapevole che gli restavano solo dei gialli da leggere. Alla fine cedette, ne aprì uno e rimase intrappolato. “Assuefatto, così tanto che da quel giorno ho letto raramente libri che non fossero gialli”.

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DUE VITE

Aveva due possibilità: diventare sarto come suo padre, o scrittore come sua madre.
L’idea è ritagliarsi una vita tranquilla con del tempo libero per sé.
Il padre passa il tempo a lamentarsi del suo lavoro, la madre se ne sta decisamente più tranquilla scrivendo i suoi racconti.
La scelta sembra abbastanza ovvia. E la fortuna pare sia stata anche avere un agente letterario come Larry Sternig girare per casa. Agente della madre, Larry sarà l’agente che accompagnerà per tutta la vita la produzione letteraria di Jack Ritchie, dal primo all’ultimo racconto. Anche questa è una bella storia.

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LA SFIDA

Prima di scegliere di dedicarsi completamente alla scrittura, sfidò sé stesso: “Ho deciso che avrei scritto cinquanta racconti brevi, uno a settimana, mentre continuavo a lavorare in sartoria. Se non fossi riuscito a venderne neanche uno in un anno, al diavolo! Vendetti l’ottavo racconto e la questione fu sistemata”. Era il 29 dicembre del 1953 quando esce il suo primo racconto.  Sapete qual era? “È sempre stagione”, lo trovate ne Il grande giorno ed è l’unico non giallo.

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