Oltre le pagine di…
La schiuma dei giorni
Boris Vian, un artista geniale, ma non è tutto…
- Raymond Queneau presenta Boris Vian
- Boris Vian, un patafisico, ma non è tutto
- Boris Vian, un musicista, ma non è tutto
- Boris Vian, un letterato, ma non è tutto
Raymond Queneau presenta Boris Vian
Chi è Boris Vian?
Boris Vian è una persona istruita ed educata, viene fuori dal Politecnico, hai detto niente, ma non è tutto: Boris Vian ha suonato la cornetta come nessun altro, e ha contribuito a rinnovare le Caves di Francia; ha difeso lo stile New Orleans, ma non è tutto: Boris Vian ha difeso anche il bebop, ma non è tutto: Boris Vian ha affrontato la giustizia degli umani per aver scritto Sputerò sulle vostre tombe. La storia di questo romanzo atroce e straordinario è la storia di uno scandalo.
Nell’estate del 1946, Jean D’Halluin, titolare della casa editrice Le Scorpion, era a caccia di un romanzo americano, visto il successo ottenuto in Francia, in quel momento, dagli autori d’oltreoceano.
Boris Vian propose di scriverglielo lui, in quindici giorni, e meglio di un americano, un libro scabroso, dalle tinte davvero forti.
Nacque così Vernon Sullivan, scrittore negro censurato in America a causa del razzismo. E nacque il libro Lee Anderson, negro dalla pelle bianca, vuol vendicare l’assassinio del fratello. Ottenuto un posto di gestore di una libreria, entra a far parte di una cerchia “bene” di bianchi.
Assieme a Dex, amico rivale, dopo varie scorrerie dentro e fuori Buckton, progetta di far perdere completamente la testa e sedurre le splendide, gelide e inavvicinabili sorelle Asquith…é l’avvio di una storia crudissima che miscela, quasi con fredda sapienza, i tratti salienti dell’epoca dei “belli e dannati” degli anni Cinquanta: automobile a velocità sfrenata, tempo e spazi polverizzati dal brivido dell’avventura, alcol fino alla nausea e all’annientamento, violenza come sfida spudorata, e senza limite, sesso facile e musica di chitarre, musica ormai giunta alle soglie del rock…

Nel giro di pochi giorni, Sputerò sulle vostre tombe divenne un best seller, fu censurato e suscitò uno scandalo senza precedenti, mentre Vian fu condannato per offesa alla morale e distrutto dalla critica., con il nome di Vernon Sullivan, ma non è tutto: Boris Vian ha scritto altre tre pseudoepigrafi, ma non è tutto: Boris Vian ha tradotto dei veri scritti americana assolutamente autentici, e anche con certe difficoltà linguistiche da non credersi, ma non è tutto:
Boris Vian ha scritto un dramma teatrale, Lo squartamento per tutti, che è stato recitato da attori veri su un palcoscenico vero, però questo non gli ha impedito di darci dentro di brutto, ma non è tutto:
Boris Vian è tra i fondatori di una delle società più segrete di Parigi, il Club dei Sapienturieri, ma non è tutto:
Boris Vian ha scritto alcuni bei libri, strani e patetici, La schiuma dei giorni, il più straziante fra i romanzi d’amore contemporanei: Le formiche, il più termitante fra i racconti di guerra; L’autunno a Pechino, opera difficile e sconosciuta, ma non è tutto: Perché tutto questo non è ancora niente: Boris Vian si prepara a diventare Boris Vian.
Raymond Queneau
nell’Introduzione a Lo strappacuore, Marcos y Marcos 2009
La patafisica nasce come una ipotetica scienza delle soluzioni immaginarie e viene spesso considerata una ‘logica dell’assurdo’ e una parodia della metafisica. Col tempo è diventata una vera e propria corrente artistica e oggi continua ad affrontare in modo trasversale e con ironia le eccezioni della scienza. La patafisica è nata in Francia, e sempre in Francia è stato fondato il Collège de ‘Pataphysique, Collegio di patafisica. Boris Vian ne fece parte e fu un convinto sostenitore di questa scienza. Ha enunciato uno dei suoi principi fondamentali: l’equivalenza dei contrari… «È forse quello che spiega il rifiuto che manifestiamo di ciò che è serio, di ciò che non lo è, in quanto per noi, è esattamente la stessa cosa, è patafisica».

(in foto la riproduzione del diploma di Boris Vian del Collegio di Patafisica, fonte: revue trimestrielle “Bizarre”, J. J. Pauvert, numéro spécial B. Vian de fevrier 1966, autore J-C Guinot)
Boris Vian è stato un artista poliedrico. Uno scrittore, un musicista, un pittore.
A undici anni suonava già la tromba, e si esibiva con fratelli e amici.
A diciannove anni si è trasferito a Parigi, dove suonava la sua tromba tascabile o, come la chiamava lui, trompinette.
Era appassionato soprattutto di jazz e fu il “contatto parigino” di alcuni jazzisti americani, tra cui Duke Ellington e Miles Davis.
L’amore per gli Stati Uniti e la sua musica si trovano spesso anche nelle sue opere letterarie.
Boris Vian, un letterato, ma non è tutto
Vian scrisse dieci romanzi, di cui quattro hard-boiled che ha pubblicato sotto lo pseudonimo di Vernon Sullivan per paura che fossero censurati perché troppo “forti”. Alcuni libri furono comunque censurati, nonostante le sue precauzioni.
Nella Schiuma dei giorni l’ironia sull’esistenzialismo, la corrente letteraria e filosofica del suo tempo, è uno dei temi conduttori. Boris Vian è rimasto impresso nella mente dei lettori sicuramente grazie ai neologismi e ai giochi linguistici che ha inventato, cosa che crea non pochi problemi quando si deve tradurlo!
Fu il traduttore francese di Raymond Chandler e contribuì molto a far conoscere l’autore in Francia.
La schiuma dei giorni è come un jazz
«Solo due cose contano: l’amore, in tutte le sue forme, con ragazze carine, e la musica di New Orleans o di Duke Ellington».
Boris Vian nella premessa alla Schiuma dei giorni
La passione di Boris Vian per la musica emerge dalle pagine dei suoi libri.
In particolare nella Schiuma dei giorni ricorrono spesso note e brani di Duke Ellington, un importantissimo compositore e direttore d’orchestra statunitense che Vian conosceva personalmente.
Ecco alcuni brani della Schiuma dei giorni.
«Aveva scelto un disco davvero appropriato. Era Chloé arrangiata da Duke Ellington. Colin stava mordicchiando i capelli di Chloé dietro all’orecchio. Mormorò: “È esattamente come lei”».
La protagonista femminile del romanzo, di cui Colin è perdutamente innamorato, si chiama Chloé, come questo brano di Duke Ellington. Il brano viene nominato più volte durante la storia, e dal momento in cui Chloé e Colin si conoscono, viene sempre accostato a lei. In questo passaggio fa da sottofondo al primo incontro tra i due protagonisti.
«Gli angoli della stanza si modificavano e si arrotondavano sotto l’effetto della musica. Ora Colin e Chloé riposavano al centro di una sfera.
“Che cos’era?” domandò Chloé.
“Era The Mood To Be Wooed” disse Colin.
“Avevo indovinato” disse Chloé».
Nel romanzo di Boris Vian tutto assume un’aria surreale: la casa di Colin, ad esempio, cambia la sua forma e le sue dimensioni nel corso del romanzo. Qui, seguendo la musica, prende la forma di una sfera.
Parlando della canzone, l’autore cita anche Johnny Hodges, sassofonista che collaborò con Duke Ellington nella sua orchestra, e che contribuì a creare il sound che divenne l’identità canora dell’orchestra.
«“Sa qualcosa di Duke Ellington?…” disse Colin.
“Sì” disse l’antiquario. “Le suonerò il Blues of the Vagabond”. “Come lo devo regolare?” disse Colin. “Posso versarle un tre cori?” “Sì” disse l’antiquario.
“Bene” disse Colin. “In tutto verrà circa mezzo litro. Le va bene?” “Direi che è perfetto” rispose il mercante, che cominciò a suonare».
Colin è una persona molto eccentrica e tra le cose in suo possesso c’è anche il pianocktail, una sua invenzione. Si tratta di uno strumento che, quando viene suonato, crea dei cocktail a seconda della melodia scelta dal musicista.
In questo brano del libro vediamo Colin, che bisognoso di soldi, propone a un antiquario di acquistare la sua brillante invenzione.
Qui potete vedere come funziona il pianocktail dal vero!
La schiuma dei giorni è come un film
Negli anni, La schiuma dei giorni ha avuto diversi adattamenti teatrali e cinematografici. Ecco i tre film tratti dal romanzo di Boris Vian!
Il film prende il titolo dal romanzo ed è il primo degli adattamenti cinematografici di questo libro. È un film del 1968, diretto da Charles Belmont e i protagonisti Colin e Chloé sono interpretati da Jacques Perrin e Annie Buron. Le musiche sono del compositore francese Pierre Henry. Il film ricevette una candidatura come miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia del 1968.
Qui potete guardare il trailer di questo primo adattamento cinematografico!
Per sapere di più su questa versione giapponese de La schiuma dei giorni, vi consigliamo questo interessante articolo:
Il secondo adattamento cinematografico de La schiuma dei giorni è il film giapponese Kuroe, che ha una pronuncia molto simile al francese “Chloé”. È uscito nel 2001, il regista è Gô Rijû e, per questo film, ha ricevuto una nomination al Festival Internazionale del cinema di Berlino. Qui la storia di Boris Vian è trasportata nel Giappone contemporaneo, ma segue gli sviluppi di quella raccontata nel romanzo.
Il terzo è forse il più famoso adattamento della Schiuma dei giorni. “Mood Indigo” è uscito in Francia nel 2013, e vede la regia
di Michel Gondry. Gli attori protagonisti sono Romain Duris e Audrey Tatou, famosa per avere interpretato la Amelie dell’omonimo film. Nel film troviamo gli stessi toni sognanti e surreali del romanzo di Boris Vian. Ha ricevuto due nomination per i Magritte Awards e tre per i César Awards, dove si è portato a casa una vittoria.

La schiuma dei giorni è come una poesia
Tra i mille giochi linguistici di Boris Vian ne La schiuma dei giorni, l’autore si diverte anche a trasformare alcuni nomi di scrittori suoi coetanei. Il più importante è Jean-Paul Sartre, che qui diventa Jean-Sol Partre! Scoprite alcuni degli autori, tra realtà e finzione, citati nel romanzo.

«Chick divenne scuro in volto.
“Questa storia mi costa molto cara, ma non posso farne a meno” disse. “Io ho bisogno di Partre. Sono un collezionista. Devo avere tutto ciò che ha fatto”».
Chick, il caro amico di Colin che conosciamo nel corso del romanzo è un appassionato delle opere del famoso scrittore Jean-Sol Partre. Boris Vian, con questo scambio di iniziali, nasconde l’identità di uno dei più importanti autori francesi del Novecento: Jean-Paul Sartre. Conosciuto anche come filosofo, è stato uno dei pilastri dell’esistenzialismo, corrente filosofica citata più volte anche nel romanzo di Vian.
Nel 1964 vinse il Premio Nobel per la letteratura, che però rifiutò, sostenendo che solo dopo la morte di un autore si può capire del tutto il valore letterario della sua opera.
«Ma come si poteva non interessarsi a un uomo come Partre?… capace di scrivere qualsiasi cosa, su qualsiasi soggetto, e con che precisione… Certo Partre avrebbe impiegato meno di un anno a realizzare la sua Enciclopedia della nausea, e la duchessa
de Bovouard avrebbe collaborato a quel lavoro, e ci sarebbero stati degli straordinari manoscritti».
La duchessa de Bovouard è un altro esempio dei giochi linguistici di Boris Vian, con cui in questo libro nasconde l’identità di alcuni autori suoi contemporanei. Nella realtà, infatti, il personaggio a cui Vian rimanda è Simone de Beauvoir, compagna di Sartre ed esponente dell’esistenzialismo.
Uno dei suoi scritti fondamentali è Il secondo sesso, del 1949. In questo saggio, analizza dal punto di vista storico, psicologico e antropologico la donna e apre la strada alla discussione sulla condizione femminile, che ha caratterizzato i decenni successivi.
Il libro fece scandalo in Francia e nel resto d’Europa e venne inserito all’interno dell’Indice dei libri proibiti.

«Alise prese una pila di giornali, strofinò un fiammifero e lo lanciò sotto il bancone e sopra buttò i giornali, poi precipitò tra le fiamme una dozzina di Nicolas Calas che aveva preso sullo scaffale più vicino».
«Il libraio stava fumando il calumet della pace, seduto sulle opere complete di Jules Romains, che le ha concepite perché se ne facesse proprio quest’uso».
Nicolas Calas e Jules Romains
Conoscendo Vian ci si aspetterebbe che anche questi nomi siano un’invenzione di Vian o una storpiatura di qualche autore realmente esistito, invece, in questo caso, sono i nomi reali di due poeti realmente esistiti.
Calas, di origine greca, seguì alcune delle Avanguardie artistiche del Novecento, tra cui futurismo, espressionismo e surrealismo. Usava spesso gli pseudonimi Nikitas Randos e M. Spieros e anche il nome Nicolas Calas è in realtà uno pseudonimo, il suo nome di battesimo è Nikos Kalamaris.
Jules Romains fu un altro poeta contemporaneo di Vian, famoso per avere fondato il movimento letterario dell’Unanimismo, che si lega all’idea di uno ‘spirito comune’ o una ‘vita psichica comune’ all’interno di un gruppo di persone. Lo considerava inizialmente come l’opposto dell’individualismo. È stato nominato sedici volte per il Premio Nobel per la letteratura e uno dei suoi lavori più famosi è Les Hommes de bonne volonté.
(in foto, Jules Romains)
